A tu per tu con gli allenatori degli Esordienti 2010: Fabrizio Di Stefano e Antonio Termite.
Primo anno di esordienti per i ragazzi, quali differenze ci sono rispetto all’anno passato?
Fabrizio Di Stefano: “Diciamo che vengono da un anno in cui giocavano a 7, adesso giocando a 9 e il campo è più grande, cambiano un po’ le coperture e così anche il modo di giocare. Crescendo i ragazzi aumentano la loro capacità di stare nel gioco, quindi cerchiamo di svolgere allenamenti in cui siano sempre stimolati. In particolar modo a livello cognitivo sono in una fase di crescita molto importante e quindi anche il loro modo di giocare sta cambiando, hanno bisogno di prendere delle decisioni sul campo da gioco in tempi più brevi.”
Antonio Termite: “Il passaggio alla categoria Esordienti è fondamentale, il ragazzo dà molta più importanza agli allenamenti, perché intravede già la possibilità di giocare nell’agonismo. Anche gli esercizi sono più impegnativi e serve da parte loro maggiore volontà.”
Quali sono gli esercizi che i ragazzi preferiscono in allenamento?
Fabrizio Di Stefano: “La partita ovviamente è la prima cosa, ma questo da quando sono piccoli. Quest’anno facciamo tanti situazionali, in maniera stimolante in modo che li apprezzino: 1vs1, 2vs1 e poi allenamenti che li mettano in competizione così da rendere il tutto più stimolante.”
Antonio Termite: “Per loro la competizione è fondamentale, quindi bisogna improntare gli allenamenti proprio su questo. E poi la partita finale è la ciliegina sulla torta, non può mai mancare”.
Quali sono gli aspetti più importanti da curare in questa fascia d’età?
Fabrizio Di Stefano: “Il calcio è una specie di scuola di vita, quindi il livello comportamentale per me è fondamentale. Perché poi l’aspetto tecnico-tattico lo fai continuamente, per loro però è importante imparare a stare nel gruppo, quindi a sviluppare l’affiatamento con i compagni. Sapersi relazione in un determinato contesto per me è fondamentale.”
Antonio Termite: “Il miglioramento della tecnica individuale, perché senza quella non puoi fare altro. Avendo una maggiore padronanza del pallone, puoi fare esercizi molto più complessi. E poi non bisogna limitarsi solo all’allenamento del calcio, anche altri sport possono fare bene per la crescita globale del ragazzo.”
Quanto è importante il divertimento?
Fabrizio Di Stefano: “È essenziale, è importante quando fai un allenamento non improntarlo solo sulla tecnica o sulla tattica, bisogna riuscire sempre a farli divertire. È cambiato tanto rispetto a quando ero piccolo io, era un altro tipo di allenamento, questi sono un pochino più a largo spettro, diciamo.”
Antonio Termite: “Il gioco per loro e non solo, è fondamentale. Allenarsi divertendosi è la cosa principale, in questa maniera loro danno il massimo. La noia non dovrebbe esistere nello sport.”
Si cominciano ad avvicinare all’agonismo, quanto è importante e incisivo l’affiatamento tra ragazzi per avere poi anche un risultato sul campo?
Fabrizio Di Stefano: “L’affiatamento è importantissimo, cerchiamo di alimentarlo con gli allenamenti per avere riscontro in campo, perché aiutarsi è determinante. Non devono pensare al singolo, ma pensare sempre come una squadra. La forza di ogni squadra è proprio questo: fare gruppo, essere affiatati e non guardare l’errore del compagno ma incitarlo sempre a fare meglio. È quello che poi facciamo anche noi dalla panchina, non cerchiamo di riprendere lo sbaglio in sé, ma incitiamo il ragazzo a fare sempre meglio. E così anche i ragazzi…”
Antonio Termite: “La cosa importante è il gruppo, avere un affiatamento tra di loro è la cosa principale e non solo nel terreno di gioco, ma anche al di fuori della struttura. Stare insieme e coltivare l’amicizia anche fuori ti dà una forza maggiore.”
Come ti trovi al Savio? Lo consiglieresti?
Fabrizio Di Stefano: “Per me è il primo anno al Savio. Vengo da una realtà più piccola e questa è una società di un livello molto alto. Io lo consiglio, i miei figli giocano qua!”
Antonio Termite: “Per me è il primo anno che sto qui, sono molto gratificato per questa avventura dopo 30-40 anni che sto in mezzo al calcio. Sono molto gratificato e devo dire che mi ha sorpreso positivamente. Dal di fuori non mi aspettavo questo ambiente, sono veramente soddisfatto.